A Bari tutti contagiati dalla “Sindrome di Toret”

Un vero e proprio contagio, quello a cui abbiamo assistito l’1 dicembre, al Demodé Club (BA), durante il concerto di Willie Peyote, ovvero “Ostensione della Sindrome, Ultima Cena”. 

Il locale barese (Modugno, per la precisione) è ormai una certezza, per le grandi province di Bari e Foggia, di ottima musica live e divertimento. 

Siamo stati ospiti di una serata scintillante ma soprattutto sorprendente. Sì, perché Guglielmo Bruno, in arte Willie Peyote, era già stato dalle nostre parti, quest’estate durante il Giovinazzo Rock Festival, e chi ha avuto il piacere di assistere ad entrambe le esibizioni, non può che notare un deciso miglioramento qualitativo, non tanto della performance dell’artista, quanto piuttosto a livello musicale. Il nostro “nichilista sabaudo”, infatti, non si presenta più solo sul palco, ma accompagnato dalla Sabauda Orchestra Precaria, una band piuttosto numerosa, composta da musicisti alle prese con svariati strumenti, dal sax alla tromba, dalle classiche chitarre alle tastiere, che finiscono per essere i veri animatori dello show. 

Non sono mancati effetti scenografici su pezzi come “C’era una vodka” che hanno fatto letteralmente crollare i muri del club; momenti più intimi come l’esibizione chitarra e voce di “Tua madre” (originariamente in collaborazione con Kahbum e Zibba). 

Come già quest’estate, il live è stato strutturato più o meno in due parti, come un film in cui il primo tempo è dedicato ai pezzi più intimistici, le canzoni d’amore e quelle, come dice lo stesso giovane rapper, “prese male”, e un secondo tempo invece dedicato all’arte del “pogo” matto e disperato. 

E allora ciao”, chiude il bis richiesto a gran voce dal pubblico, e saluta la data pugliese, novantanovesima di questo tour cominciato all’uscita del terzo album in studio, per l’appunto, “Sindrome di Toret”. 

Un live da non perdere, un disco da consumare, un artista da scoprire. Prossime date a Ciampino (Orion Live Club), Venaria (Teatro della Concordia) e Milano (Alcatraz). 

Buona ostensione della sindrome a tutti voi!

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